Lucio Fontana (1899 - 1968)

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Biografia breve di Lucio Fontana

Lucio Fontana (1899 - 1968) è stato un pittore e scultore del XX secolo. Nato in Argentina da genitori italiani, compie i propri studi in Italia, a Milano, presso l'Istituto Tecnico Cattaneo; subito dopo aver ottenuto il diploma, ritorna però in Argentina per lavorare nello studio del padre, abile scultore. È di nuovo a Milano nel 1928 e si iscrive all'Accademia di Brera, dove frequenta i corsi di Wildt; tuttavia si discosta ben presto dagli insegrhamenti del maestro per avvicinarsi con grande libertà a soluzioni postcubiste. Studia con interesse il problema dei volumi nello spazio e ben presto dà vita alle sue prime sculture astratte. Comincia ad esporre le proprie opere nel 1930, partecipando alla Biennale di Venezia e allestendo la sua prima personale, alla Galleria del Milione di Milano. A Parigi aderisce al movimento "Abstrac- tion-Création" e nel 1935 partecipa alla mostra collettiva del movimento, allestita nello studio di Casorati, a Torino. Nella capitale francese viene anche chiamato a prestare la propria opera di abile ceramista nelle Manifatture di Sèvres, e qui esegue anche una serie di sculture a gran fuoco; nel frattempo tiene due personali, nella galleria Jeanne Boucher (1937) e nella galleria Zack (1938). Tornato alla figurazione, aderisce al movimento di di "Corrente ed espone con esso nela seconda mostra del gruppo, prima di recarsi nuovamente in Argentina. Insegna per al- cuni anni nella scuola di Altamira ma soprattutto anima l'ambiente artistico locale dando vita, con un gruppo di allievi, al "Manifesto blanco", sorta di atto di fede nel progresso scientifico e nella trasformazione dell'arte. Tornato in Italia, pubblica il "Manifesto Tecnico dello Spazialismo", in collaborazione con Kaisserlian, Joppolo, Milena Milani, e dà il via a tutta una serie di opere singolari: realizza un ambiente "spaziale" alla Galleria del Naviglio (1949), un arabesco al neon sul soffitto dello scalone d'onore del palazzo della Triennale (1951) e altri ambienti spaziali su richiesta di privati o per le sue esposizioni in Italia e all'estero. La Biennale di Venezia del 1966 premia il coraggio e la creatività dell'artista assegnandogli il gran premio. Poco prima di morire progetta un ambiente spa- ziale anche per la quarta edizione di Documenta a Kassel. Fontana si spegne a Comabbio il 7 settembre del 1968. Numerose retrospettive sono state dedicate alla sua opera: a Palazzo Pitti, Firenze (1980); al Museo Nazionale d'Arte Moderna di Parigi (1987). Quest'ultima rassegna è stata poi ospitata a Barcellona, Amsterdam e Londra.

FONTE: La scultura italiana del primo Novecento

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