Renato Brozzi

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Biografia breve di Renato Brozzi

Renato Brozzi (Traversetolo 1885 - 1963) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. Già dal 1900 il giovane Brozzi si occupa della fonderia Artistica di Traversetolo, gestita da Giuseppe Baldi; in questi anni l'artista ha occasione di avvicinare Daniele De Strobel, che lo incoraggia a frequentare l'Istituto di Belle Arti di Parma. Qui Brozzi compie solamente tre anni di corso, dopo i quali passa alla Accademia; per mantenersi agli studi lavora, eseguendo sbalzi di ispirazione classico rinascimentale per antiquari locali. Una di queste opere nel 1905 è presentata all'Esposizione Artistica di Parma, suscitando l'interesse della critica locale. Nel 1907 si trasferisce a Roma per frequentare la scuola di Nudo e soprattutto per iscriversi alla Scuola dell'Arte della Medaglia. Già l'anno seguente viene invitato all'Esposizione nazionale di Belle Arti di Milano e alla II Quadriennale di Torino. Partecipa anche alle Biennali di Venezia del 1907 e del 1909, ottenendo il plauso della critica: nel 1910 giunge poi la nomina a membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera a rinsaldare il successo dell'artista. Nel 1911 lavora con Bocchi e De Strobel alla ricostruzione della Sala d'oro del castello di Torrechiara, con preziosi decori in formelle di terracotta, per il padiglione emiliano della mostra regionale in Piazza d'Armi a Roma. L'artista espone intensamente in Italia e all'estero, e nel contempo prosegue il sodalizio con l'amico Bocchi, rinsaldatosi dopo che entrambi hanno ottenuto uno studio a Villa Strohl-Fern. Durante la guerra viene arruolato in un battaglione territoriale di stanza a Cagliari, e qui ha la possibilità di arricchire il proprio repertorio di nuovi soggetti animali (cinghiali, mufloni, daini) e paesaggistici. Soggiorna più tardi anche a Terracina, ed anche qui studia il paesaggio e la vita errante degli animali dell'Agro Pontino" Traduce poi in metalli preziosi i soggetti di animali resi in fase di movimento. L'estro inventivo dell'artista e l'amore per la sontuosità decorativa suscitano l'interesse anche di Gabriele D'Annunzio, per il quale Brozzi esegue diversi lavori. Costantemente presente alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale romana, nel 1961 è il protagonista di una grande retrospettiva tenutasi a Travaersetolo e, in seguito, al Vittoriale degli Italiani. Alla sua morte l'artista lascia tutte le sue opere al Comune del paese natale, dando vita cosi al Museo Brozzi, allestito ai piani superiori del Municipio e inaugurato nel 1975. Alcune sue opere sono in seguito esposte a Roma nella rassegna dedicata agli artisti di Villa Strohl-Fern (1983).

Fonte: La Scultura italiana del primo Novecento

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