Antonio Argenti

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Antonio Argenti (Viggiù 1845 - 1916) è stato uno scultore italiano del XIX e XX secolo. È nato a Viggiù, in provincia di Varese, nell'anno 1845 (il Bénézit posticipa la sua nascita al 1850); fu allievo dell'Accademia milanese di Brera; si fece conoscere con l'altorilievo in gesso "La morte di Giulio Cesare", ora alla Galleria milanese d'Arte moderna, col quale nel 1876 vinse il premnio Canonica. Partecipò attivamente e assiduamente alle più importanti mostre italiane; nel 1877 espose a Napoli un busto marmoreo La preghiera; nel 1880 fu a Torino con la statua in marmo un caro ricordo, che espose ancora l'anno dopo a Milano, dove fu presente con le altre sue opere un amico pericoloso, Delizia infantile, Capriccioso e coi bellissimi busti Promessa sposa, Nessun pensiero e L'età felice; a Roma nel 1883 riscossero lusinghiero successo le sue opere La modestia, "Studio forzato" e "Pensiero'; a Torino nel 1884 partecipò con quattro lavori: il gruppo in marmo "Orfani", la statua "Fatica precoce" il busto bronzeo "Pensiero", già esposto l'anno prima a Roma e la statuetta "Compiacenza", di vivace rappresentazione; prese parte all'Esposizione di Brera del 1885 con la statua in marmo Riposo, col gruppetto in marmo "orfani" col busto pure in marmo "in festa"; nel 1887 fu a Venezia e a Bologna: qui espose la statua "Fatica precoce" con cui era già stato a Torino, e a Venezia le due opere "Ai bagni" e "a riposo", quest'ultima statua già esposta due anni prima a Brera; nel 1891 espose a Brera "Il padre morente" grande gruppo in cui la figlia sorregge dolcemente il genitore sul punto di spirare. Egli lavorò molto nell'erezione di monumenti sepolcrali, e si ricorda la sua statua "Il tempo" scolpita in memoria dello scultore Edoardo Rancati. Antonio Argenti fece parte di quella schiera di scultori lombardi che costitui la delizia dei ricchi visitatori delle mostre annuali, nazionali e internazionali di belle arti con la straordinaria abilità nel lavoro del marmo e con la seduzione di opere graziose e talvolta leziose raffiguranti dolori e gioie o sorprese infantili tali da intenerire commuovere, fanciulle lusinghiere e seducenti, vezzose e soavi, tonde e morbide, produzione artistica quindi graziosamente salottiera, che ebbe vastissima eco; ma essa non va semplicisticamente censurata, perchè assieme alle sue innegabili limitazioni ebbe un risultato grandissimo che viene solitamente trascurato: quello che la scultura italiana, e in particolare lombarda, negli ultimi decenni del secolo decimonono non ebbe al mondo rivali che potessero competere con lei, se non forse la scultura francese soltanto; ma nessun altro artista al mondo, neppure in Francia, superò gli scultori italiani e in particolare i lombardi nella sapienza, nella destrezza e nell'abilità di lavorare il marmo. Antonio Argenti è morto a Viggù nel 1916.

FONTE: Gli scultori italiani di V.Vicario

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